Prima di trasferirci in Texas usavo il computer solo per lavoro e al massimo per qualche solitario.
Poi però la lontananza dagli affetti mi impose l'uso delle email. Nel 2000 non andavo oltre queste e così fu per qualche anno.
Il rientro a Milano mi svezzò ai gruppi di discussione, alle chat e sempre più spesso utilizzavo il computer per tenere i contatti con amici lasciati in Texas o con quelli ritrovati in Italia, ma sempre lontani. Alzare la cornetta era un'azione per quelli che "antidiluviani" non avevano un collegamento ad internet.
Oggi con le chat, skype, facebook e le care vecchie email, la cornetta del telefono non la alzo proprio più. Magari uso il telefonino se sono per strada, ma perchè ancora ho un telefonino di "prima, seconda generazione" :-)
Se penso a qualcuno non penso mai di fare una telefonata, se proprio voglio sentire solo lui/lei scrivo una email o apro una chat su skype, yahoo o messenger, altrimenti "condivido i miei pensieri" su FB. Condivisione che in realtà coinvolge tutta una rete di persone a volte semisconosciute. E fortunatamente questo aspetto a volte frena la mia "libera condivisione" :-)
Però spesso, molto spesso ultimamente mi ritrovo a pensare sul perchè ci parliamo sempre attraverso un monitor.
Ma sarà salutare tutto ciò? Ma non sarà che questo comunicare attraverso la tecnologia, ci fa pensare erroneamente di essere sempre più in contatto con i nostri affetti, ma in realtà il monitor ci rende sempre più soli? E più soffriamo cosciamente o incosciamente di solitudine e più viviamo dietro il monitor, stringendo "amicizie", chattando, cercando vecchie conoscenze con cui oggi non si ha nulla in comune. Inseguendo in modo effimero delle relazioni sociali.
Non voglio mettermi in cattedra assolutamente, in questo momento sto condividendo i miei pensieri attraverso questo post e decisamente non mi è venuto in mente di telefonare a qualcuno per parlarne. Sono una degna figlia dei tempi.
Però forse se oggi mi pongo queste domande e perchè probabilmente mi manca un elemento fondamentale per appagare i miei bisogni di relazioni interpersonali: la fisicità.
Chissà! Magari ad un punto del nostro cammino nella rete, la nostra mente, la nostra anima, il nostro essere umani richiede qualcosa in più di un messaggio su FB o una chat. Richiede un abbraccio, un sorriso o una pacca sulle spalle.
Mah! non so se tutto questo è frutto dell'estate che volge al termine, della malinconia che sempre mi lega all'accorciarsi delle giornate. O se è effettiva mancanza di relazioni umane non virtuali.
Però uno dei miei propositi per il futuro è quello di non nascondermi più dietro un monitor.
... Forse ... chissà se ne sarei ancora capace ...
A presto