10 marzo 2014

L'inconfondibile tristezza della torta al limone

Come sempre mi ha colpito il titolo. Non credo sia solo perchè menziona torte e io sono golosa!

L'ho quasi divorato. Ho finalmente operato il pollice e me ne sono dovuta stare per qualche giorno ferma. L'unica era leggere. 

Ho dato fondo ai libri in attesa sul kindle. Per alcuni non ne è valsa la pena, per altri si.

Cominciamo da questo. 

E' la storia di una ragazzina, che poi cresce e diventa donna, che alla vigilia del suo nono compleanno scopre di avere il dono di "capire" il cibo. Ossia sente attraverso di esso i sentimenti di tutti coloro che sono venuti in suo contatto. Oltre ovviamente a capirne tutti gli aspetti più nascosti, come il tipo di mangime usato o la provenienza. La cosa per la piccola più sconvolgente è che riesce a capire le persone attraverso il cibo, a conoscerne i più segreti sentimenti: rabbia, amore, delusione e così via. Comincia per lei una vita di inferno perchè non sempre si è in grado di sopportare tutti i sentimenti, soprattutto se questi sono delle persone a noi vicine, come i nostri genitori ad esempio. Noi li immaginiamo perfetti, perchè è da loro che vogliamo farci proteggere, ma se attraverso il cibo si scopre che in effetti sono esseri umani e perfetti non lo sono, che hanno sentimenti di rabbia, di amore verso persone a noi sconosciute, di delusione, di impotenza, questo ci riesce difficile da sopportare.

Ecco questa è la prima fase del libro. Carina, intrigante quanto basta, coivolgente. Poi nello sviluppare la storia l'autrice a mio avviso si perde.  La narrazione si fa "inutilmente" lunga.

Gli anni passano e la protagonista, Rose, impara a convivere con questo suo dono. Scoprirà che anche altri in famiglia hanno doni particolari: il padre, il fratello, la nonna.
Immagino che nell'intenzione dell'autrice questo voglia dire che in fondo ognuno di noi ha delle qualità che ci rendono speciali e unici nel nostro genere. Che dobbiamo imparare a confrontarci col mondo e capire che tutti abbiamo un posto ed un ruolo. Il che non è sempre facile ed il fratello di Rose infatti non ce la fa a confrontarsi e sceglie una via di fuga, raccontata in modo particolare, per non accettare queste "diversità". 

Nel complesso la lettura è stata piacevole. La prima parte di più devo essere sincera. La seconda parte ho avuto difficoltà a seguirla, forse perchè mentalmente mi ero predisposta ad un semplice romanzo e non ad un messaggio. Però con la chiave di lettura giusta devo riconoscere che ne è valsa la pena l'acquisto.
Poi come ho letto da qualche perte l'importante è leggere sempre e ovunque. Ed è vero: leggere ci rende liberi.

Spero di tornare quanto prima con qualcosina di "lavorato". Devo collaudare il mio pollice destro ritrovato! :-)

A presto.

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